Protesti in Camera di Commercio: come richiedere la cancellazione

Con il termine protesti ci si riferisce ad un atto pubblico che la Camera di Commercio può levare nei confronti di un soggetto (sia di tipo fisico che giuridico), il quale non ha pagato una cambiale oppure un assegno. 

Per chi non lo sapesse, le Camere di Commercio effettuano un aggiornamento mensile dell’elenco dei protesti, per poi pubblicarlo nel Registro Informatico. Nel momento in cui si va a saldare un debito o comunque si riscontra un errore di segnalazione, si può richiedere la cancellazione.

Attraverso il servizio di Cancellazione protesti si ha la possibilità di eliminare la propria posizione di protestato in CCIAA. Essa risulta disciplinata dalla legge numero 235 del 2000. Ma a questo punto ci si chiede: in che modo bisogna procedere a livello pratico per richiedere l’effettiva eliminazione?

In merito a ciò, sappiate che esiste una procedura da poter svolgere sia fisicamente (presso gli appositi sportelli) che in via telematica. Ovviamente, quest’ultima risulta essere l’alternativa migliore, in quanto ci offre risultati in maniera semplice ma soprattutto in tempi brevi, senza dover fare lunghe file presso le sedi competenti.

A seguire, oggi vi presentiamo nel dettaglio come fare la cancellazione protesti (sia alla Camera di Commercio che sul web) e la documentazione necessaria.

Cancellazione protesti come si fa

Innanzitutto, ci teniamo a precisare che la procedura di cancellazione non è sempre universale. 

Questo perché bisogna analizzare se il protesto risulti iscritto per mancati pagamenti di cambiali o per errori di trascrizione. Se si decide di procedere con la cancellazione dei protesti per mancato pagamento delle cambiali (nel caso in cui il versamento del debito, comprensivo di interessi e spese, risulta effettuato entro un anno dall’iscrizione del protesto), bisogna presentare una domanda. 

Di conseguenza, sarà necessario recarsi presso la Camera di Commercio. Come vi abbiamo già detto in precedenza, il soggetto in questione dovrà possedere una documentazione ben precisa. Quasi sempre, si richiede: 

  • I documenti d’identità del debitore (ad esempio la Carta d’Identità Elettronica CIE, il codice fiscale ecc)
  • Le originali delle cambiali

In alternativa a quest’ultima, va bene anche una dichiarazione sostitutiva a firma autentica del creditore (allegando i suoi documenti di identità), dove c’è la conferma dell’avvenuto pagamento. 

Ma cosa bisogna fare invece se il protesto dovesse essere iscritto in maniera erronea o illegittima? A tal proposito, basterà allegare alla sopracitata documentazione anche quella che ne certifichi l’errore o la sua illegittimità. 

Cancellazione protesti online

Per quanto riguarda i tempi di cancellazione protesti, si parla di venti giorni massimo, successivi alla presentazione dell’istanza. Ovviamente, se dovesse esserci qualche irregolarità, è altamente probabile che le tempistiche siano maggiori. 

Nel momento in cui si invia la richiesta, l’ente procederà con la cancellazione del nominativo protestato presente nell’elenco. Se si dovesse richiedere la cancellazione del protesto per via di un mancato pagamento di un assegno o una cambiale pagata oltre un anno dalla scadenza prestabilita, il debitore sarà tenuto ad integrare l’istanza attraverso dei documenti che ne certifichino l’errore o la sua illegittimità. 

Per maggiori informazioni a riguardo, si consiglia sempre di fare una visura protesti. Tale procedura si può fare comodamente da casa propria, in via telematica ed è davvero molto semplice da fare. Ad esempio su Tutto Visure (leader nel settore), avrete l’opportunità di avviare la pratica di cancellazione dei protesti.

Chiaramente, per poterla effettuare sarà essenziale indicare la natura dei protesti e una serie di dati anagrafici dell’intestatario, come ad esempio: Il nome, il cognome, la provincia, il codice fiscale (in caso di una persona fisica). Oppure: la ragione sociale, la partita Iva, il codice fiscale, la provincia della sede legale (se si stesse parlando di una persona giuridica).

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