La visura camerale nella dichiarazione di conformità

La dichiarazione di conformità è un documento che ogni azienda che installi o intervenga su i impianti deve rilasciare, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale 37 del 2008.

 

Visura camerale e altri documenti

La dichiarazione di conformità include il dettaglio dei materiali che sono stati usati, i moduli richiesti dalla legge e la visura camerale dell’impresa che ha fatto i lavori.

 

A cosa serve

La dichiarazione di conformità deve essere consegnata per tutti i nuovi impianti (idrici, elettrici, del gas e antincendio, o per gli ascensori) e per la loro manutenzione. Dovrà essere presentata in caso di richiesta del certificato di agibilità di un immobile allo sportello unico dell’edilizia, entro trenta giorni dalla fine dei lavori (anche se fatti solo su una parte dell’impianto), pena la sospensione della fornitura. Se gli interventi sono stati fatti solo su una parte dell’impianto, questa certificazione riguarderà solo quella parte, a condizione che tutto l’impianto sia poi funzionante e sicuro.

Anche se non obbligatorio, è meglio averla anche in caso di compravendita.

 

Dettagli

  • Per l’impianto elettrico, alla dichiarazione di conformità si deve allegare il progetto firmato da un tecnico abilitato se l’immobile supera i 400 metri quadri, se il locale commerciale supera i 200, o se la potenza del contatore supera i 6 kw. La dichiarazione può comprendere anche l’impianto tv.

Gli impianti precedenti il 13/3/1990 si considerano a norma se hanno interruttore differenziale, sezionamento e protezione contro le sovracorrenti, contro i contatti diretti o indiretti.

  • Per l’impianto del gas bisogna allegare il progetto firmato da un tecnico abilitato se la portata termica totale supera i 50 kw. Se è minore, basta la sola firma dell’impresa.
  • Per l’impianto idrico è sufficiente uno schema che ne indichi gli elementi principali.
  • Per l’impianto di riscaldamento la dichiarazione di conformità è obbligatoria solo se si sostituiscono la caldaia o i radiatori. Il progetto firmato dal tecnico abilitato è, però, necessario se gli impianti hanno canne collettive ramificate.

 

Cosa fare alla fine dei lavori

Il proprietario dell’immobile deve mantenere in efficienza l’impianto secondo le indicazioni d’uso e di manutenzione date dall’impresa abilitata, che resta in ogni caso responsabile della sicurezza e della funzionalità dell’impianto.

 

Inadempienze

  • Se l’impresa non ha lavorato correttamente per tre volte, la Camera di Commercio può disporne la sospensione dell’attività.
  • Se i progettisti e i collaudatori lavorano senza rispettare le norme, gli ordini professionali cui appartengono possono disporre provvedimenti disciplinari nei loro confronti.
  • Chi si affida a un’impresa non abilitata può incorrere in sanzioni amministrative.

 

La dichiarazione di rispondenza

È un documento che sostituisce la dichiarazione di conformità se questa non è disponibile, solo se gli impianti sono stati fatti prima del decreto ministeriale 37 del 2008. È firmata da un tecnico abilitato come impiantista o dal responsabile tecnico dell’impresa abilitata, a condizione che lavorino da almeno cinque anni. Alla dichiarazione bisogna allegare accertamenti e sopralluoghi necessari al controllo di rispondenza dell’impianto.

 

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