A maggio i prezzi al consumo dei beni alimentari hanno ripreso a crescere (+0,7% rispetto ad aprile), con un sensibile aumento congiunturale per la frutta fresca (+7,6%). C’è però da dire che a maggio è fisiologico un aumento dei prezzi della frutta fresca perché cambia la tipologia dei prodotti sui banchi di vendita (arriva quella estiva con quotazioni iniziali più alte). Lo sottolinea Confagricoltura, analizzando i prezzi provvisori al consumo di maggio diffusi da Istat.
Confagricoltura ricorda, poi, che i prezzi al consumo il mese scorso si erano raffreddati anche per il preoccupante calo delle quotazioni all’origine (-9,1% per la frutta fresca e secca e -22% per gli ortaggi). “I ricavi delle imprese agricole da diversi anni – commenta l’Organizzazione professionale – sono compressi tra costi di produzione in aumento e prezzi all’origine non remunerativi e caratterizzati da forte volatilità”.
Confagricoltura teme ora le ripercussioni dovute al batterio E.coli riscontrato nei cetrioli in Germania: “In questi giorni già si registrano cali generalizzati degli ordinativi per l’ortofrutta sui mercati esteri ed interni, nonostante il nostro Paese sia completamente estraneo alla vicenda. I consumatori italiani e stranieri vanno rassicurati sull’efficacia dei controlli igienico-sanitari e sulla piena salubrità del prodotto made in Italy”.