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Banca e credito. ABI, mercato covered bond facilita accesso al credito
per famiglie e imprese
Terzo convegno internazionale sulle obbligazioni bancarie garantite e le cartolarizzazioni: un’opportunità in più
per finanziamenti privati a condizioni vantaggiose. Per Sabatini necessario rafforzarne i livelli di efficienza a
vantaggio di banche e clienti
Il consolidamento del mercato dei covered bond è un obiettivo delle banche italiane per facilitare
ulteriormente l’accesso al credito per famiglie e imprese. Questo strumento di raccolta è infatti di
cruciale importanza per consentire alle banche il reperimento di fondi a basso costo e mediolungo
temine, garantendo così un costante afflusso di finanziamenti verso il settore privato a
condizioni vantaggiose. È quanto emerge dal convegno su “Covered bond e cartolarizzazione”
organizzato oggi a Roma dall’ABI in collaborazione con l’European Securitisation Forum (Esf).
Il Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, ha sottolineato la “necessità di rafforzare e
rendere sempre più efficiente questo segmento di mercato. Ciò può consentire alle banche
italiane di diversificare gli strumenti di raccolta e ridurre i costi, con l’obiettivo ultimo di offrire
finanziamenti ancora più in linea con le aspettative della clientela”.
I segnali un po’ più confortanti che arrivano dai mercati finanziari lasciano prevedere una ripresa
di questo segmento, grazie soprattutto alla buona normativa messa a punto nel 2007. I principali
gruppi bancari hanno avviato programmi di emissione di questi strumenti finanziari. A pieno
regime, secondo prime stime, il mercato delle obbligazioni bancarie garantite potrebbe sviluppare
un volume potenziale di 200 miliardi di euro.
Da una prevedibile diminuzione del costo della raccolta di fondi da parte degli istituti di credito è
atteso un maggiore sviluppo del segmento dei mutui ipotecari e dei finanziamenti alle opere
pubbliche e un rafforzamento del livello di competitività rispetto ai concorrenti europei, attivi già
da lungo tempo su questo settore. Tutto ciò con un effetto positivo per i consumatori: in
particolare per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni di finanziamento e la possibilità
di ottenere scadenze più a lungo termine.
La cartolarizzazione mostra invece ancora qualche difficoltà nella ripresa ed è per questo
necessario continuare l’impegno comune da parte del sistema bancario e delle diverse autorità di
vigilanza nazionali ed europee. Si tratta infatti di uno strumento di raccolta di fondamentale
importanza per le banche e per l’economia in generale. Negli Stati Uniti è stato dimostrato che il
ricorso a tale tecnica nel corso degli anni ha aumentato la quantità di credito disponibile e ne ha
ridotto il costo. In particolare, secondo recenti stime, un aumento del 10% nell’attività di
cartolarizzazione determinerebbe una riduzione dei tassi d’interesse fino a 64 punti base, a
seconda delle caratteristiche del prestito.
Roma, Palazzo Altieri, 8 ottobre 2009