Digitalizzazione e cambiamenti climatici tra le sfide che le banche dovranno affrontare nel prossimo futuro

Ha avuto luogo il quarto Forum della Supervisione bancaria, forum durante il quale la Presidente della BCE Lagarde ha invitato le banche a riflettere su quali potrebbero essere gli scenari post crisi e le sfide che sarà necessario affrontare. La qualità degli asset potrebbe venire meno infatti nel corso dei prossimi mesi, o anni, e potrà risultare complessa la gestione del rischio di credito a seguito della crisi in atto. Inoltre sarà necessario affrontare la trasformazione digitale e l’impatto dei cambiamenti climatici. 

La digitalizzazione 

Ormai la rivoluzione digitale ha preso il via in ogni possibile settore e i consumatori stanno modificando le loro preferenze in modo sempre più intenso. A guidare la concorrenza nel settore dei mercati finanziari troviamo oggi nuovi attori, come ad esempio le fintech ma anche le aziende tecnologiche più grandi e famose. Si stanno creando ovviamente nuove opportunità per le banche europee. Le banche d’Europa sono alle prese in questo momento con molti problemi, ma devono iniziare a focalizzarsi sempre più sulla digitalizzazione, in modo da evitare che i consumatori possano migrare verso altri lidi. Il bello della digitalizzazione è che le banche avrebbero modo di raggiungere i loro clienti in modo semplice, veloce, immediato senza dover necessariamente disporre di chissà quante filiali sul territorio. Potrebbero di conseguenza riuscire ad ottenere rendimenti eccellenti, ottimizzando i costi. Proprio quello di cui le banche hanno bisogno oggi come oggi. 

I rischi connessi ai cambiamenti climatici 

Le banche dovranno rendersi sempre più digitali, è vero. Ma questo non basta. Dovranno infatti modificare il loro modo di agire, prendendo in considerazione tutti i rischi connessi ai cambiamenti climatici. Questi rischi devono essere integrati nelle strategie di gestione bancaria, altrimenti i portafogli più vulnerabili potrebbero aumentare le possibilità di default anche del 30%. La BCE ha già chiesto più volte in passato alle banche di prendere in considerazione i rischi legali al clima, ma almeno per il momento sono state parole al vento. Qualche piccolo cambiamento è stato fatto, è vero, ma si tratta di tiepidi approcci che non permettono di dirsi al sicuro. 

Le performance delle banche italiane 

C’è comunque da dire che le banche italiane hanno migliorato le loro performance nel corso del tempo. Le sofferenze infatti sono diminuite del 22.5% nel mese di settembre. Sempre nel mese di settembre abbiamo poi assistito ad una crescita dei depositi del settore privato, pari al 7,4% sui dodici mesi. Anche i prestiti al settore privato sono cresciuti, dell’1,7% sui dodici mesi. Buono anche l’aumento per i prestiti alle famiglie, un incremento infatti del 3,6%. Più tiepidi, ma pur sempre in aumento, i successi nel settore prestiti alle società non finanziarie, che hanno visto un aumento  dello 0,7%. 

Per quanto riguarda i tassi di interesse sui prestiti, quelli erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di beni immobili si sono assestati all’1,74%. Quelli dedicati alle nuove erogazioni del credito al consumo invece si sono assestati all’8,03%. I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie hanno raggiunto quota 1,15%. Ma qual è la banca italiana che è riuscita ad ottenere i risultati migliori? A quanto pare la migliore banca è Intesa Sanpaolo.

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